mercoledì 21 marzo 2012

poesia, articolo 18 e amore

Tra i classici del futuro probabilmente troverà posto Roberto Bolaño, almeno dal poco che posso capire io di classici.
Oggi sarebbe un giorno speciale per la poesia, ma non è una giornata poetica: se escludiamo che è il primo giorno di primavera, c'è ben poco di primaverile nell'aria. ieri ad esempio il governo ha sancito la fine del regno di bengodi per molti lavoratori che guadagnano in mille quello che guadagna il presidente del consiglio attuale da solo, e che nonostante ciò, ci ha convinti tutti che il privilegiato non è lui né i suoi ministri.
Va detto che in confronto al suo predecessore, questo sembra, se non un santo, uno serio: ma ci voleva così poco, che.
C'è poi chi continua a confondere Israele con gli Ebrei, chi crede che essere perplessi nei confronti del primo ed essere molto vicino ai secondi, sia contraddittorio.
Insomma: Bolaño, se diventerà classico, lo sarà più per i suoi romanzio che per le sue poesie, e pur tuttavia ne pubblico qui una.
Vi aspetto domani sera a Cà Tron dove la poesia non sarà tanto ciò che diremo e faremo, quanto lo stare insieme, il farci compagnia, lo scambio di energie in questi tempi tristi.
... Ma nonstante ciò, continuo ad avere fiducia nell'amore...


Il deserto dei bambini

il nostro primo sogno è una ragazza
-sempre una ragazza-
che cammina per le strade di cristallo
della clinica dove è nata.
Dossier di bambini tremanti
per tanto viaggiare. Dossier di lune alla finestra.
di coppie fugaci, utopiche,
baciandosi le mani.
Il nostro primo sogno è una ragazza, eccetera,
che cammina per nature morte mormorando per sé
-la pazzia ci allontanerà dalla sinistra moderata,
la speranza elettrizza i più disperati:
idee retrattili, soavi come la collezine di foto
che un adolescente conserva
per le improbabili notti di via libera,
ma che lo aiutano.
Il nostro primo sogno è un oroscopo divertente, pessimista,
una ragazza che legge il giornale
un pomeriggio estivo,
le nubi che passano sopra al mare
(ti credo, ti credo, piove infinitamente),
e un altro che pensa: "la durezza del mio sguardo"
mentre se lo sgrulla
dopo avere pisciato sul muro.

Roberto Bolaño y Bruno Montané,

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