venerdì 23 marzo 2012

fighe pelose e fighe depilate


Fighe pelose e fighe depilate

Una premessa: il titolo ha a che fare con un esperimento cui accennerò in seguito, destinato a deludere tutti: quelli che normalmente visitano il blog, in quanto non si riconosceranno in un titolo così volgare; e delusione speculare quelli che non verrebbero mai qui, ma che digitano in google le fighe cui sopra.

In realtà volevo scrivere di ieri sera a Cà Tron: in occasione della prima serata ufficiale di riapertura post occupazione, ho presentato e letto il mio ultimo libro “homo sapiens nord est”.
La giornata per chi non fa questo mestiere, a meno che uno non si prenda ferie, è preceduta da un normale giorno di lavoro: questo significa che si arriva all’appuntamento un po’ stanchi, pieni di quello che era successo prima, lontani cioè dalla poetica di cui si vorrebbe essere portatori ( come desiderio, almeno).
Eppure, accade sempre qualcosa che è difficile spiegare a parole, perché è una specie di salto quantico: ci si trova all’improvviso in una dimensione diversa, e senza soluzione di continuità, rispetto a quella immediatamente precedente: la stanchezza scompare e si viene posseduti dall’adrenalina che sostiene corpo, mente, sentimenti, emotività, che secca la salivazione, che rende euforici e pronti, e al contempo distratti, ricettivi, attenti e perduti. 
Cà Tron è la sede di urbanistica dello IUAV di Venezia, e consiste, per chi non l’avesse mai visto, in un palazzo veneziano che si affaccia sul Canal Grande, dalle parti di San Stae.
Con me c’erano: Federico, che ha presentato il libro; Elena ed Elvira, che hanno letto con me alcuni brani tratti dal libro, i supermarket ( Franco e Umberto), ad accompagnare le parole con un tappeto musicale. Dopo aggiustamenti tecnici, spostamenti vari, ritardi di prammatica, ci siamo lasciati andare alla serata.
Devo ammettere che tecnicamente ne abbiamo fatte di migliori: del resto non era un teatro, ma una grande sala di un palazzo nobile veneziano. Eppure come atmosfera, come scambio, come sensazioni, devo riconoscere che è stato molto bello e intenso, seppur con leggerezza. Ad ascoltarci un pubblico sorridente, disponibile, contento di esserci. Gli argomenti di cui abbiamo parlato: del libro, degli altri libri, degli scrittori, dell’editoria, dello spirito indie del mio libro inteso come oggetto industriale, delle relazioni umane, e molto altro.
Non succede spesso di sentirsi così a proprio agio in questi frangenti: eppure accade, e compensa tutte le volte che così non è stato.
Di questo vorrei ringraziare chi era con me, chi ha organizzato, chi era presente, chi non ha potuto esserlo pur desiderandolo.

Perché allora quel titolo?
Alla fine, mentre si chiacchierava amabilmente di questo e di quello, Federico mi raccontava di come, volendo, si può incrementare a dismisura le visite al blog: basta titolare un post come l’ho titolato oggi, e si è letteralmente invasi da visite. Lo dico senza timor di smentita: non sono interessato a ricevere molte visite, ma sono proprio curioso di vedere se funziona.
Se così fosse, vorrebbe dire che il sospetto che ho, e cioè di non avere le qualità e le attitudini e le voglie per diventare una blogstar, uno scrittore di successo, un personaggio famoso, troverebbero conferma.
E se nonostante il titolo, così non fosse, vorrebbe dire che il sospetto che ho, e cioè di non avere le qualità e le attitudini e le voglie per diventare una blogstar, uno scrittore di successo, un personaggio famoso, troverebbero conferma.

Cristiano prakash dorigo 

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