mercoledì 12 febbraio 2014

la fine della Fini-Giovanardi

Oggi è una giornata molto triste: è morto Freak Antoni.
Ne ho scritto di getto sui social.

Altra notizia: è stata bocciata la Fini-Giovanardi, due geni della politica.
Manca anche la Bossi-Fini, e ci siamo.

Ripropongo la lettera che scrissi anni fa, quando la Legge fu approvata... 


... "E bravo Fini ( il vice presidente, non il bravo giornalista), mi complimento  per la sua lungimiranza in ambito di politiche sociali: i tutori dell’ordine faticano a distinguere chi spaccia da chi consuma? Seghiamo e arrestiamo tutti; diamo in pasto ai giornali chi si fuma una canna a casa, così come chi  traffica droga.
Ancora una volta si confonde il sintomo con la causa e si crede di poter risolvere problematiche complesse attraverso la “redenzione coatta”.
Eppure basterebbe informarsi per venire a conoscenza di elementi basilari quali la “motivazione”, il “riconoscimento del proprio problema”, la “disponibilità al cambiamento”. Insomma, sembra che per questi nostri governanti, il populismo sia un elemento imprescindibile, senza il cui clamore si rischia di venir dimenticati ( anche a scapito della gente).
Dei molti errori del governo, questo mi sembra tra i più deleteri; non concerne infatti i già numerosi privilegi di chi non ne avrebbe bisogno ( loro stessi), ma arriva a toccare le libertà personali di ognuno di noi dicendoci che siamo criminali se esercitiamo il libero arbitrio ( partendo dal presupposto che, dipendenze a parte, ognuno è libero di fare quel che vuole se non nuoce ad altri).
Le statistiche ci dimostrano che i farmaci più venduti sono gli psicofarmaci; l’abuso di alcool provoca migliaia  di morti ogni anno. Ma questi sono legali e ben sponsorizzati da industrie farmaceutiche e aziende varie: e allora va bene, moriamo senza infrangere la legge, onesti e coscienziosi, come ci vuole la pubblicità. Questo mi suggerisce che ci potrebbero essere le condizioni per sospettare la malafede; ma se anche così non fosse, se agisse in buona fede, ancora sbaglierebbe bersaglio: esistono molte pre-condizioni favorenti il malessere, e la droga rappresenta soltanto uno dei mezzi per cercare di alleviarlo.
Spero di aver spiegato le mie ragioni che, questa volta più di altre, sento fortemente legate alla specificità del problema, piuttosto che alle simpatie e/o antipatie di ordine partitico.
Concludo dicendo che seppur cerchi di tenermene lontano, il clima politico incide sempre più con quello sociale ( dal primo vorrei tenere le distanze; il secondo è il mio ambito lavorativo), e lo fa in termini invasivi.
E da oggi non solo e non più in ordine ai tagli ai bilanci, ma anche con l’introduzione di una nuova moralità. Anche se mi rimangono dei dubbi  sull’attendibilità di chi vuole imporla.
Distinti saluti
Cristiano prakash dorigo

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