sabato 8 dicembre 2012

caro Fabio Fazio

Caro Fabio Fazio,
appartengo alla numerosa schiera di persone che hanno scritto dei libri che pochissimi hanno letto, che hanno ricevuto conferme entusiastiche - alcune sincere, altre di circostanza-, che hanno raccolto silenzi che si devono rispettare, che oscillano quotidianamente tra la consapevolezza che il meglio è già stato scritto, e che sognano però, al contempo, di avere qualcosa da comunicare i propri simili.
Perché ti scrivo?
Innanzitutto, a scanso di equivoci, per ovviare il timore di sembrare maleducato, ti dico che mi permetto di darti del tu perché siamo coetanei; e benché questo significhi essere adulti da qualche decennio, insomma, confesso che faticherei un pò a simulare il "lei". Immagino che questo non favorisca il tuo benvenuto, ma non intendo chiedere favori, e nemmeno penso che questo faciliterà la tua lettura di questa mia; in verità- non posso che scrivere la mia verità in una lettera-, lo faccio perché mi riesce più facile osare la confidenza, l'intimità, usando il "tu".
Ebbene, come dicevo all'inizio, sono uno che scrive, che non ha alcuna possibilità di diventare uno che campa di quello che scrive, perché al di là della qualità della mia scrittura- che non posso giudicare io, ci mancherebbe!-, gli argomenti che tratto sono poco appetibili agli stomaci e ai palati dei più.
In Italia si legge poco, si scrive troppo, si comprano pochi libri, alcuni dei quali non dicono niente, non modificano le coscienze, non aumentano il sapere, la percezione dell'esistente, la conoscenza di sé, ma raccontano storie che consolano, che inducono alla mediocrità, che usano un linguaggio televisivo, che rassicurano che il bene prevale sul male, nonostante quest'ultimo, quasi quasi, ce la stava per fare. Più o meno lo schema delle favole, traslato ai bisogni e al target giusto.
Leggevo l'altro giorno l'intervista ad una grande scrittore, il quale diceva che è molto più importante leggere che scrivere, e io concordo con tale affermazione.
E arrivo al punto.
Il punto è proprio questo: è importante leggere; e non tanto e non solo perché leggendo si impara, ma perché ci si può perdere, si può smarrire il senno, immergersi in storie, in parole, negli spazi tra le parole; si possono smuovere, spostare, riconsiderare i pesi, i nodi, le credenze che ci affliggono e ci ammalano. Perché leggendo si può capire che la nostra verità è parziale, piccola, confusa; e la realtà è altra, è complessa e semplice, è dura e dolce, e che termini contrari si compenetrano e nutrono vicendevolmente.
Io penso che anche tu la pensi così, che serva, che sia necessario, che sia spirituale e materico, che aiuti a comprendere che la comprensione è parziale e soggettiva.
Ed eccomi di nuovo al punto. Se è così, se così dev'essere, se così sia, perché presenti certi libri, certi scrittori- scrittori?-; perché consenti certe marchette, perché rasenti così spesso la mediocrità trasfigurandola in virtù, confondi la retorica melensa in letteratura?
Non posso credere che non lo sappia, che ti senta a posto così, col tuo stipendio, il tuo potere, il tuo circolo di amici e di nostalgie e di speranze senza speranza.
Quando promuovi un libro, questo vende un numero impressionante di copie: sei una catapulta, uno che in dieci minuti cambia la vita di una persona.
Qualche volta rompi i limiti, vai oltre la cornice, osa.
Cosa potrà succedere?

Un caro saluto
Cristiano

3 commenti:

  1. cristiano, avevo in mente, da anni (e regolarmente depositato in SIAE) un format per un programma tv che parli dei libri in modo rivoluzionario. L'appello a Fazio, in un certo senso, va in questa direzione.

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  2. Cletus, se hai bisogno di un collaboratore, fai un fischio. Sarebbe bello, utile, forse necessario uno spazio in cui parlare di libri con gente che scrive e ama leggeere.
    ... Sono sicuro che sai chi è lo scrittore citato- mazza, il refuso sull'articolo-.
    Cristiano

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  3. non so chi è lo scrittore citato, posso azzardare un Volo o qualcosa del genere... Mandami un mail anche vuoto a questo indirizzo
    cletus19 at gmail dot com
    bye

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