D3- chi sono questi homo
sapiens, e sono appartenenti al nord est o sono solo uno sguardo che parte dal piccolo e si
rivolge ad un orizzonte più
ampio?
R3- l'homo sapiens è l'essere umano capace di
discernere, pensare, elaborare la complessità. Volevo de-scrivere un territorio,
attraverso la soggettiva dei vari personaggi: ogni autore ha le sue ossessioni,
i suoi interessi: la mia ossessione è la condizione umana. Il nord est è il posto che conosco
meglio, in cui sono nato, in cui più ho vissuto. Per mia fortuna ho potuto visitare e vivere
in altri posti, in Italia e all'estero, e quindi non ho il limite stretto della
provincia a condizionare le mie sensazioni, le esperienze, il modo di pensare e
vedere il mondo. In questo senso, perciò, il mio homo sapiens è, almeno nelle intenzioni,
al contempo co-stretto al suo ambiente vitale, ma al anche universale nelle
istanze, negli slanci emotivi, nel vissuto profondo.
Anche per il nord est è
inteso come luogo geografico e archetipico di un certo modo di intendere la
vita, ed è
contemporaneamente universale. A nord est in un secolo si è passati dall' essere un popolo
emigrante, a gente che si confronta con l'immigrazione; che ha conosciuto la
povertà, poi la ricchezza,
e non sempre un'adeguatezza in termini di pensiero su questi cambiamenti
epocali. Il passaggio attraverso questo cataclisma esistenziale, costretto a
confrontarsi in quest'ultimo periodo con una nuova e grave crisi economica, ha
prodotto una forte identità
territoriale, rinforzato un linguaggio comune che si contraddistingue, mi si
passi la rozzezza, in " ho il diritto di lavorare come un pazzo e di
guadagnare tanto". Nei miei recenti anni di osservatore della provincia,
mi sento di poter dire che questo pensiero sembra aver incarnato l'ossessione, fino
al punto di diventare pregnante, e di aver relegato la vita vissuta, ad
accessorio secondario di quella lavorativa.
In questo libro cerco di raccontare non tanto la cronaca, quanto
la reazione interiore a tutto ciò.
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